Sud, questione di Pil
La scoperta dell’acqua calda: “Il Pil dell’Italia crescerà se si investirà al Sud“.
Nelle ultime settimane si è tornato a parlare molto del Mezzogiorno, a partire dall’ultimo rapporto del Fondo Monetario che vede per il 2016 l’Italia tra i paesi industrializzati fanalino di coda in termini di crescita: +0,8% e ben sotto la media Ue (+1,7%).
Il segno “più” si affievolisce se si guarda al Sud dove regioni come la Calabria (+0,3%) vengono presentate come zavorre e freno ad un trend nazionale a doppia velocità. Sicuramente è un dato di fatto a guardare i numeri, a fermarsi qui.
E torniamo all’acqua calda, già, per voce dello Svimez secondo cui “Per il 2016 il Sud torna a rallentare (…) Ma se si attivano gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno e se verranno liberate risorse dal Patto di stabilità con le clausole di investimento, l’obiettivo dell’1% indicato dal Def può essere raggiungibile”.
Eppure il Meridione stenta ancora a veder concretizzarsi questi interventi tanto auspicati. Ad oggi non si vede ancora molto all’orizzonte. Solo tante, troppe ipotesi. Va bene la decontribuzione per le aziende del sud estesa al 2017, che però tutto ciò si traduca in realtà e non rimanga solo sul tavolo dei tecnici di Palazzo Chigi.
Quello che serve davvero, adesso, è non rimanere inermi.
Precisiamo che saremo i primi a dire “no” a cattedrali nel deserto.
Il ponte sullo Stretto? Nessun entusiasmo che si celi dietro agli slogan sui nuovi posti di lavoro, Diremo la nostra, certo, di fronte ad un progetto messo chiaramente ‘nero su bianco’.
Non serviranno nemmeno gli alberghi extra-lusso in Puglia, utili magari a soddisfare l’ego di Briatore e pochi altri.
Diremo “sì”, invece, a tutte quelle iniziative che abbiano davvero a cuore un progetto di crescita a lungo termine per il territorio.
Così saremo favorevoli anche ad investimenti stranieri che scelgano di puntare sulle eccellenze del Mezzogiorno per favorire le competenze dei nostri giovani.
Se dopo gli americani di Apple con la loro Academy a Napoli saranno davvero i giapponesi di Ntt Data a lanciare un nuovo polo hi-tech in Calabria, al saluto di “benvenuto” non potrà che seguire un “grazie”.