Resto al Sud… quando è possibile
Ben 5.036 domande presentate al Sud, per un investimento di 332,9 milioni di euro con cui dare lavoro a 18.371 persone.
Sono i numeri comunicati da Invitalia per l’iniziativa “Resto al Sud”, il progetto di incentivi dedicato ai giovani aspiranti imprenditori del Meridione.
Questo è il tema del nostro Editoriale di Dicembre che guarda con fiducia al futuro, rispondendo con i dati di fatto a quanti lamentano una condizione del Sud Italia dovuta alla mancanza di voglia di lavorare dei nostri ragazzi. Sì, perché ogni giorno ne sentiamo di tutti i colori: falsità e menzogne sui giovani del Mezzogiorno che, invece, per emergere hanno bisogno soltanto di avere chi creda in loro.
Così si spiega l’adesione massiccia alla misura di agevolazioni rivolte ai giovani tra 18 e 35 anni residenti nelle regioni meridionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La regione più attiva è stata la Campania con 2.341 domande presentate, seguita dalla Sicilia con le sue 869 domande.
La distribuzione settoriale nelle otto regioni vede in testa le attività turistiche e culturali con 2.627 domande pari a più della metà (52%) del totale. L’elenco prevede poi le attività manifatturiere e artigianali (1.075 – 21%), seguiti dai servizi alla persona (756 – 15%), dai servizi alle piccole e medie imprese (290 – 6%), dal settore costruzioni (144 – 3%) e poi l’Ict (144 – 3%).
Ancora qualche dato, con una presenza femminile pari al 43% e con un’incidenza sale al 46% nella fascia di età 26-29 anni. La maggior parte dei proponenti ricade nella fascia 30-35 anni (il 35%), il 26% dei quali ha un titolo di studi molto alto (laurea, master, dottorato di ricerca). Il 37% appartiene, infine, alla fascia degli under 25.
Ed anche per il 2019 Resto al Sud avrà una nuova edizione con un importante allargamento della platea di potenziali partecipanti.
Non ci sarà spazio soltanto per gli under 35 ma il limite di età verrà esteso al massimo dei 45 anni con apertura alla partecipazione anche di professionisti.
Ciascun richiedente può ricevere un finanziamento di 50mila euro: 35% come contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore della misura e l’altro 65% sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da istituti di credito in base alle modalità definite dalla convenzione.
Buone misure per aiutare i nostri giovani, ma non solo, a non abbandonare la loro terra e creare ricchezza nei nostri luoghi.
Ragazzi, ora tocca a voi. Dimostrate quanto valete.