Nuovo Governo, missione Lavoro

Nuovo Governo, missione Lavoro

Ottantasette lunghissimi giorni hanno portato alla formazione del nuovo Governo italiano con premier Giuseppe Conte.
Si parte anche non è ancora chiaro il punto d’arrivo, se ci sarà e quale sarà. Al di là di qualsiasi connotazione politica, le priorità del Paese sono chiare a tutti: al primo posto il lavoro.

Il nuovo Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, avrà l’arduo compito di provare a rilanciare l’occupazione nello Stivale. Cosa c’è allora nel contratto giallo-verde al riguardo?
Andando a spulciare il testo si parla di una generica lotta alla precarietà provocata dal Jobs Act. Non solo, i punti programmatici in materia di politiche di impiego si sviluppano in una pagina e mezzo riassumibile nei punti seguenti:
– introduzione di un salario minimo legale
– divieto di assumere tirocinanti e apprendisti senza rimborso spese
– riduzione del cuneo fiscale per le aziende
– revisione della normativa sui voucher
– rafforzamento dei Centri per l’Impiego e di un potenziamento della formazione scolastica

Non si va nel dettaglio, e in un testo così conciso sarebbe impossibile farlo, e bisognerà vedere il Governo all’opera per cosa saprà realizzare.
L’unica posizione certa che SudLavoro.it prende in questo Editoriale è quella verso un netto rifiuto del reddito di cittadinanza: non è l’assistenzialismo ciò di cui ha bisogno il Paese e, nello specifico, quello che serve al Mezzogiorno.
Un diniego netto il nostro per non dare adito a quanto ha avuto l’ardire di dichiarare il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker: “Gli italiani devono lavorare di più, essere meno corrotti e smettere di incolpare l’Ue per tutti i problemi dell’Italia. Gli italiani devono prendersi cura delle regioni del Sud, le più povere del loro Paese. Ciò significa più lavoro, meno corruzione, serietà”.
La corruzione certo c’è ma la voglia di lavorare, caro presidente, la supera di gran lunga. Soprattutto qui da noi al Meridione. Datecene l’opportunità.