Meridione e fare impresa
La solita altalena dei numeri e quel confine, sempre troppo labile, tra fiducia e rassegnazione. «Sembra essersi determinata una decisa inversione di tendenza sul mercato del lavoro, che riguarda anche il Mezzogiorno» – questa è l’analisi racchiusa dall’ultimo rapporto Svimez che spiega come nel II trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, «gli occupati crescono al Sud di 120 mila unità (+2,1%) e di 60 mila unità nel Centro-Nord (+0,4%)».
Tutto positivo allora? No perché prosegue il medesimo documento «Il Sud è sempre più povero: il 62% (dei cittadini ndr) guadagna al massimo il 40% del reddito medio» così il divario con il Centro-Nord si è ampliato ulteriormente.
Eppure pare davvero che qualcosa stia cambiando, senza dare troppo merito ai provvedimenti del Governo, alla congiuntura economica o al caso.
Al contrario, è la nascita di un nuovo concetto di imprenditoria l’unico fenomeno che può aiutare il Sud e che sembra di poter avvertire più che in passato.
Si può partire dall’agricoltura che – svela la Coldiretti in base dati Istat sul secondo trimestre dell’anno – «fra le diverse attività produttive nel Mezzogiorno è quella che fa segnare il maggior tasso di crescita nelle assunzioni nel 2015». Tra gli occupati, dipendenti e indipendenti è boom anche tra i giovani sotto i 35 anni, con un incremento del 21 per cento se si considerano i soli giovani del Sud a dimostrazione del fatto che «l’agricoltura nel Mezzogiorno è oggi capace di offrire prospettive di lavoro a chi vuole intraprendere con idee innovative».
Dal lancio di nuovi progetti imprenditoriali al ripensamento di modelli tradizionali, più forti delle difficoltà.
Prendiamo il progetto “Tua Autoworks” (LCV Capital Management) che prevede la nascita di un polo per la produzione e commercializzazione di veicoli innovativi dando lavoro a 1.000 persone tra Puglia e Calabria (non mancheremo di darvi maggiori dettagli appena possibile sul nostro sito)
Prendiamo la storia del Pastificio Rummo, l’azienda messa in ginocchio dall’alluvione che ha colpito la sede di Benevento, capace però di rialzarsi e lottare sfruttando la solidarietà del popolo del web.
E poi le startup, vero motore d’innovazione ed occupazione per i ragazzi del Meridione. Se non ci sono occasioni tutto sta nel crearne da soli.
Provate a dare un’occhiata alle straordinarie idee dei giovani del Sud (under 35 e da micro imprese del Meridione) del progetto Power2Innovate nei settori dell’energia, ICT e agro-alimentare.
Si sono appena chiusi i termini per inviare le proprie iniziative con un riscontro eccezionale di progetti innovativi con un forte impatto sociale per contribuire allo sviluppo e al benessere civile ed economico delle regioni del Sud Italia.
Ed è un autentico boom dell’autoimprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno secondo quanto rivelato da Unioncamere: sono più di 4.500 le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese con una crescita inarrestabile del Sud Italia dove nell’ultimo trimestre l’aumento è stato del +3.6% (contro il +0.6% della media nazionale).