L’anno che verrà

L’anno che verrà

Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’
E siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità,
L’anno vecchio è finito ormai
Ma qualcosa ancora qui non va.

 

Non ci sono bacchette magiche, né tantomeno ci si può svegliare un giorno e pensare sia stato tutto un incubo. Così per il 2019 chiuso drammaticamente in termini di prospettive occupazionali per il Sud si apre un 2020 che non partirà nel migliore dei modi.

Non ci sono nemmeno sfere di cristallo per anticipare il futuro, però studi e previsioni mostrano già la situazione verso cui ci stiamo incamminando.
Secondo l’indagine MEOS (Manpower Employment Outlook Survey) relativa ai primi tre mesi del 2020 appena iniziato nel Sud e Isole è prevista una consistente flessione del mercato delle assunzioni pari al -11%.

Complice anche un periodo dell’anno che vede i lavoratori stagionali, uno degli elementi di forza-lavoro del Mezzogiorno, a braccia conserte – il settore in maggior perdita nel primo trimestre 2020 sarà proprio quello “agricoltura, caccia, selvicoltura, pesca” – sarà ancora una volta una ripresa ferma. Una non partenza.

Non c’è da meravigliarsi. E lo sapevamo.
C’è da lavorare sodo – e sapevamo anche questo – per creare quelle condizioni che possano favorire il lavoro nel Meridione: dare voce ad eccellenze che ci sono, ma fuggono altrove per realizzarsi sotto il profilo lavorativo.
C’è molto da fare, e bisogna rimboccarsi le maniche da subito perché il tempo che abbiamo è prezioso. Guardarsi indietro fa male, guardare avanti è d’obbligo.

 

L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
Io mi sto preparando è questa la novità