Covid-19, ne usciremo. A pezzi
Devastante. Questo l’impatto che il contagio da Covid-19 sta avendo sull’economia del Mezzogiorno oggi e soprattutto in previsione futura.
Serve a poco girarci intorno, raccontarci che #andràtuttobene. “Uno shock esogeno senza precedenti”, così la SVIMEZ (Associazione per lo SVIluppo dell’industria nel MEZzogiorno) ha definito l’avvento del Coronavirus che da emergenza sanitaria si è presto tradotto in emergenza economica.
Vogliamo dare qualche numero? All’economia italiana il lockdown per il coronavirus costa 47 miliardi al mese, di questi solo 10 sono persi nel Mezzogiorno: cifre che, secondo SVIMEZ tradotti in pratica potrebbero voler dire per le aziende del Sud l’impossibilità di riprendersi. Già oggi il per le imprese il rischio di chiudere è 4 volte maggiore rispetto alle attività del nord.
Complessivamente, per il Mezzogiorno si prefigura un crollo del Pil previsto di quasi l’8%. Vi sembra poco? Sono dati che prefigurano una caduta nei livelli di attività di entità nettamente superiore alla grande crisi del 2009, quando il Pil a scala nazionale cadde del 5,5%. Una crisi senza precedenti quella verso cui si stiamo avviando.
Passano i giorni, i mesi e il rischio forte soprattutto nelle aree meridionali diventa ora quello della tenuta sociale si legge nel rapporto presentato dall’Associazione: “la maggiore fragilità e precarietà del mercato del lavoro meridionale rende più difficile assicurare una tutela a tutti i lavoratori, precari, temporanei, intermittenti o in nero, con impatti rilevanti sulla tenuta sociale dell’area”.
Ne usciremo? Sicuramente, ma come? Più poveri, indeboliti e senza ossigeno per ripartire almeno allo stato attuale. Tra le ricette da mettere urgentemente in campo, sottolinea SVIMEZ, una strategia che consenta un riavvio equilibrato delle varie attività produttive nei vari territori, garantendo sempre la garanzia della salute dei lavoratori. Bisogna ripartire e bisogna farlo prima che sia troppo tardi.
Lo scriviamo oggi, primo maggio. Festa del lavoro. Che di questo passo rischiamo di non poter più festeggiare a lungo.