Cassa, licenziamenti, sgravi al Sud. Il nuovo Decreto
Ecco Settembre, storicamente il mese della ‘ripresa’, anche al Sud. Una ripartenza che però quest’anno si porta ancora dietro gli strascichi da Covid-19 (con una preoccupante ondata di ritorno nelle ultime settimane).
In tema di lavoro alcune importanti novità sono state racchiuse nel Decreto Legge 14 agosto 2020 n. 104 (definito per brevità Decreto Agosto). Cosa cambia?
Sintesi degli interventi. Queste le misure racchiuse nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale: prolungamento per un massimo di 18 settimane complessive dei trattamenti di cassa integrazione ordinaria, dell’assegno ordinario e per la cassa integrazione in deroga. Blocco dei licenziamenti. Nuove regole per i contratti a termine e sgravio del 30% sui contributi pensionistici per aziende situate nelle aree svantaggiate. Ulteriori agevolazioni di natura finanziaria per imprese e lavoratori autonomi ai quali erano stati sospesi e prorogati al 16 settembre 2020 i versamenti per ritenute, contributi e IVA dovuti per il periodo del lockdown. Stanziate altre risorse per le imprese dei settori del turismo e della cultura, previsto un credito d’imposta del 50% per lavoratori autonomi e enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie.
E per chi assume al Sud. Per quello che ci riguarda, una novità importantissima presente nel Decreto è quella dello sgravio contributivo finalizzato a sostenere l’occupazione. I datori di lavoro che operano nel Mezzogiorno e in regioni svantaggiate possono beneficiare della cosiddetta ‘decontribuzione Sud’. L’agevolazione prevede il taglio del 30% sui contributi pensionistici. Verrà concesso alle aziende del meridione per il periodo dal 1 ottobre al 31 dicembre 2020.
Tutte le regioni. Concretamente quali saranno le Regioni interessate dal maxi-sgravio? La misura, si legge nel testo dell’articolo 27, è destinata infatti alle “regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale”. Opportunità per le imprese situate in tutto il Sud: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo e Molise. Si riparta da qui!