A Torino un angolo di Sud

A Torino un angolo di Sud

C’eravamo anche noi di SudLavoro.it alla 30esima edizione del Salone del Libro di Torino. C’eravamo da addetti ai lavori per una manifestazione che, nonostante le polemiche da “derby del nord” con Milano e la querelle Associazione degli editori, ha fatto registrare numeri importanti: oltre 165mila biglietti staccati e un +20% di aumento delle vendite negli stand.

È il segnale che il mondo della cultura, e nello specifico l’editoria, è stato troppo spesso bistrattato. In realtà, forti di un patrimonio unico, sarebbe il caso di puntare su iniziative di questo genere in grado di dare lavoro, muovere l’economia e creare indotto.
Nell’era di internet, facile da dirsi, ciascuno può crearsi un blog: iniziare a scrivere e fare della sua passione un lavoro. Se si è davvero bravi ci si riesce. Dicono.

A guardare bene non è proprio così e il Salone del Libro sta a dimostrare che nulla deve essere lasciato all’improvvisazione: soltanto se sorretta da iniziative di sistema l’editoria italiana può trovare nuova linfa e superare un’impasse e dalle sabbie mobili dove sembra immersa.

Nella fase di presentazione della nuova edizione il premio Strega e direttore della manifestazione Nicola Lagioia aveva dichiarato di come “in questo Paese l’importante è lavorare per aumentare il numero dei lettori questa spaccatura tra gli editori dovrebbe essere sanata al più presto. Piuttosto che mettere Torino contro Milano, di andare a promuovere la lettura dove si legge di meno, come al Sud”.

In realtà di Meridione ne abbiamo visto molto a Torino. Come SudLavoro.it abbiamo girato gli stand del Salone prestando particolare attenzione a tutti quei progetti con il Mezzogiorno a fare da protagonista. Per il Salone 2017 i numeri parlano di 469 postazioni di case editrici e 12 spazi regionali: tra questi quelli di regioni come la Basilicata (oltre all’area di Matera 2019), la Calabria, la Sicilia e la Puglia.

Un grazie in particolare allo stand della Puglia (una menzione speciale al testo “Quando correvamo alla luna. La foresta umbra negli anni ’50” di Ena Servedio, edito da Di Marsico Libri)