Impressioni di Settembre
Di nuovo qui, dopo la pausa estiva, a settembre per la ripresa degli appuntamenti quotidiani con SudLavoro. L’apertura con questo Editoriale, appena un mese in cui improvvisa (anche se nemmeno troppo inattesa) si è scatenata una crisi di governo che ha visto la caduta dell’esecutivo.
Una buona o cattiva notizia per il mondo del lavoro? Lo abbiamo ribadito sempre in passato, appena presentata l’occasione: la nostra testata non è mai stata a favore delle misure più ‘propagandate’ come Quota 100 (non si crea lavoro soltanto liberando posti) o il Reddito di Cittadinanza (mero contributo assistenziale per come è stato pensato).
Tuttavia mai come in questi ultimi mesi stiamo assistendo ad una ripresa delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Dopo decenni di mancato ricambio generazionale qualcosa sta cambiando. Proprio per non interrompere il trand positivo e per colmare un gap del pubblico impiego che andrà sempre più crescendo è essenziale che si trovi una soluzione per garantire prima di tutto la stabilità del nostro sistema politico.
Sarà necessario spingere sull’acceleratore ora e la chiave occupazionale dovrà essere l’elemento centrale su cui puntare per rilanciare i consumi. Questo in prospettiva di una nuova recessione internazionale che sembra all’orizzonte.
Il rallentamento del Pil della Germania e l’inversione della curva legata ai rendimenti sui titoli di stato negli Usa sono alcuni tra i principali indicatori che sembrano anticipare una nuova ondata di crisi economica (che comunque non dovrebbe raggiungere l’apice del 2008-2009). Non ne vedremo delle belle, ci sarà da soffrire.
Per questo, adesso più che mai, stabilità e responsabilità sono richieste ai vertici politici (a prescindere dalle appartenenze politiche) per far sì che la recessione possa essere affrontata con il giusto antidoto: il lavoro.