Se Neet fa rima con Sud
Forse ne avrete sentito parlare, magari avrete letto questo acronimo sui giornali o sentito qualcosa del genere in tv. Di sicuro li avrete visti magari senza accorgervene, dal fornaio, al tabacchi sotto casa, per strada. Sono i NEET, cioè i ragazzi “Not in Education, Employment or Training”, giovani tra i 18 e i 24 anni che non solo non studiano e non lavorano ma peggio ancora: hanno persino smesso di cercare un’occupazione.
Li abbiamo scelti come tema del nostro editoriale di Luglio. Non dobbiamo chiamarli fannulloni ma sono l’esempio di una generazione a cui hanno tolto tutto, a cui hanno tolto la speranza. Chiamiamoli allora delusi, frustrati, sfiduciati o meglio ancora ‘svuotati’ di un’ambizione che alla loro età e con le loro forze dovrebbe essere l’elemento trainante per costruirsi un futuro.
Gli ultimi dati Istat Eurostat su questa popolazione di ‘inattivi’ pone la lente, purtroppo, sul Sud dove più di un ragazzo su tre appartiene alle generazione NEET. Se nel Nord Italia la media si aggira intorno al 17%, nelle regioni meridionali la quota sale vertiginosamente raddoppiando fino a toccare la soglia astronomica del 34,2%.
Lo ribadiamo, cifra che appare assurda perché non riguarda chi non ha un lavoro pur volendolo ma chi passa le giornate a casa tutte uguali perché a vent’anni ha già deciso di mollare tutto.
Il record negativo si registra nelle province di Caltanissetta e Crotone dove il tasso supera il 44% dei giovani all’interno della fascia anagrafica considerata: tutti coloro che, terminata la scuola dell’obbligo, solitamente dovrebbero scegliere tra lo studio universitario o il lavoro e invece si ritrovano in un limbo senza vie di uscita.
Nelle grandi città del Mezzogiorno, comunque, la situazione non è rosea. I NEET di Reggio Calabria sono il 36,8 %, si sale a Napoli con il 37,7%, poi Messina col 38,5% e ancora Catania col 40,1% e Palermo col 41,5%.
Sono loro, i ragazzi senza speranza, le generazioni su cui il Paese intero dovrebbe puntare e che invece non hanno più la forza e la voglia di fare nulla. Nemmeno più di andarsene.